Ma si può morire nel terzo millennio ad appena 17 anni?

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Purtroppo si, e talvolta capita vicino a te.

E’ successo ad Arzano. “Si può morire a 17 anni!? Queste le amare parole di Padre Maurizio Patriciello nella Chiesa di Sant’Agrippino durante l’omelia per i funerali di Daniele Caprio, 17 anni, morto di cancro. Da cinque anni questo ragazzo lottava contro questo male tremendo. Lottava lui, lottava la sua splendida famiglia il papa Luigi, la mamma Pina e una sorella e un fratello. Tutta la città di Arzano ha partecipato ai funerali. Piazza Cimmino era stracolma con tanta persone che piangevano perché Daniele lo conoscevano tutti, a lui tutti volevano bene.

Cosa dire dinanzi ad una simile disgrazia? Le parole, specie rivolte a chi gli voleva bene, servono a poco in casi del genere. Come serve a poco cercare una spiegazione. O per meglio dire: provare a dare una spiegazione ad una cosa che palesemente non ha alcuna motivazione serve a chi ci prova, per cercare di allontanare da sé stessi, e dai propri cari, la paura che possa capitare anche a noi.

La verità è una sola: fa parte del destino dell’essere umano. Alla fine morire tocca a tutti noi. Fa parte della nostra stessa vita. Ed allora quasi è inutile cercare il motivo. Se si ha la fortuna di credere in una vita ultraterrena resta la consolazione che Daniele adesso è da qualche altra parte, magari sta anche meglio di noi. Se non si ha questa fortuna resta il pensiero che una volta morti non si è più nulla. Daniele in ogni caso ha smesso di soffrire.