POMPEI E LA DEVOZIONE MARIANA

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Ogni anno l’otto maggio e la prima domenica di ottobre la Chiesa Cattolica invita alla recita solenne della Supplica alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei. Tale devozione è legata alla figura di san Bartolomeo Longo (nelle immagini). Era figlio di un medico e dotato di acuta intelligenza. Ha studiato dai Padri Scolopi. Ragazzo molto vivace, diviene insegnante di grammatica. Grazie alla sua agiata condizione economica da giovane si è dedicato al ballo, alla musica e alla scherma continuando privatamente gli studi. Era anticattolico ed ha frequentato un movimento spiritista di carattere satanico. Man mano che passava il tempo entra in una profonda crisi interiore. La vicina dell’amico Vincenzo Pepe, molto religioso, lo porta a conoscere padre Alberto Radente, un domenicano che lo fa aggregare al Terzo Ordine di San Domenico, che lo avvicina alla preghiera del Santo Rosario. Tenta di ricucire i rapporti con gli ex compagni di satanismo per convertirli, ma inutilmente. Si laurea in giurisprudenza e inizia a dedicarsi ad opere assistenziali. Il venerabile Emanuele Ribera gli preannuncia un’ alta missione per la cristianità. Conosce Ludovico da Casoria e Caterina Volpicelli e, tramite quest’ultima, la contessa Marianna Fanararo De Fusco, anch’ella impegnata nella carità e nell’ assistenza ai bisognosi. La contessa rimane vedova molto giovane con cinque figli piccoli, che Bartolo assiste come precettore. In seguito si sposano. Nel 1872 Bartolo va a Pompei per questioni economiche della consorte. Durante questo soggiorno un giorno sente una voce misteriosa che gli chiede di propagare il Rosario e decide di creare qui una pia società a tale scopo. Pompei era allora una zona molto desolata. Va alla ricerca di un quadro della Madonna del Rosario (nelle immagini) e tramite padre Radente ne trova uno purtroppo molto logorato dal tempo, che fa restaurare. Il vescovo di Nola, nella cui giurisdizione era allora Pompei, vedendo tanto interesse che stava nascendo, suggerisce la costruzione di una nuova chiesa da costruire con le offerte dei devoti. Iniziano i primi miracoli con la guarigione di una bambina di dodici anni e grazie alla generosità di tanti devoti di ogni parte del mondo l’ 8 maggio 1976 viene posta la prima pietra della chiesa in costruzione. L’architetto Antonio Cua la progetta gratuitamente e dirige anche i lavori della sua fabbricazione. Nel 1879 lo stesso Bartolo guarisce miracolosamente da una grave malattia. Il 14 ottobre 1883 ventimila pellegrini a Pompei recitano per la prima volta la Supplica composta dallo stesso Bartolo. Nasce, sempre per sua iniziativa, intorno alla chiesa la nuova città con le case per gli operai, costruite con criteri di edilizia sociale e servizi pubblici. Il 6 maggio 1891 viene consacrato il nuovo tempio come Basilica Pontificia. (nelle immagini) Bartolo si dedica anche all’assistenza dei figli dei carcerati. È stato anche vittima di ingiurie e calunnie, poi dimostratesi totalmente infondate. Pompei si sviluppa sempre di più grazie all’attrazione religiosa della basilica e archeologica per gli Scavi della antica città romana. Una valle desolata e abbandonata come era la prima volta che vi arrivò Bartolo diventa una moderna città turistica, meta ogni anno di migliaia e migliaia di visitatori. Nel 1924 muore la moglie. Poco prima di morire Bartolo conobbe Giuseppe Moscati. Bartolo Longo morì poverissimo a causa della persecuzione giudiziaria dei parenti della moglie. E’ sepolto insieme alla stessa moglie  e padre Radente nella cripta sotto la Basilica. Viene beatificato da san Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980. (Otello Salice)