(Giusy Cirillo) Ieri, 2 giugno, si è festeggiato il 79° Anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana. I fatti. 1946, dopo vari rinvii, il governo fissa a tale giorno le lezioni dell’Assemblea Costituente, assemblea eletta dal popolo incaricata di scrivere la nuova Costituzione italiana. Sono le prime consultazioni nazionali libere dopo 25 anni e le prime con diritto di voto alle donne (Governo Bonomi, 1944). Il 9/5/1946, il re Vittorio Emanuele III per risollevare le sorti della dinastia sabauda, compromessa dalla collaborazione col regime fascista, abdica in favore del figlio Umberto, ma senza risultato. Il 2/6/1946, si svolge anche il referendum (istituto giuridico, costituente uno dei principali strumenti di democrazia diretta) per decidere quale forma di governo dare all’Italia: Monarchia o Repubblica. Alle urne votano circa il 90% degli aventi diritto, vittoria netta per la Repubblica con più di 12 milioni di voti, 2 milioni in più rispetto alla Monarchia. Il voto repubblicano è maggioritario al Nord, quello monarchico al Sud (specie Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, da Amalfi a Sorrento).Il 13/6/1946 i monarchici contestano la regolarità formale del voto, ma invano, e Umberto II, il cui regno durato solo un mese, parte per l’esilio in Portogallo, spezzando in modo assoluto il legame tra l’Italia e la monarchia sabauda. Nelle elezioni per la Costituente, gli italiani dimostrano di aver superato l’esperienza fascista, mentre evidente è la crisi dei vecchi gruppi liberal-democratici, sostituiti dalla DC, affermatasi in esse come primo partito e rappresentanza dell’Italia moderata. La Costituente è presieduta dal socialista Giuseppe Saragat, futuro presidente della Repubblica (1964/71), mentre capo provvisorio dello Stato eletto è Enrico de Nicola. Nonostante la presenza variegata di ispirazioni di partito, i lavori si svolgono in un clima di collaborazione per risollevare il Paese dal disastro bellico e dalla dittatura fascista. La Costituente avvia i lavori il 24/6/1946 e grazie all’azione della Commissione dei settantacinque, da essa nominata per redigere il testo base della Costituzione, discute i temi: assetto parlamentare, rapporti con la Chiesa, divorzio,diritti economici-sociali. I lavori si concludono il 22/12/1947 con l’approvazione del testo definitivo e consensi pari all’88%. La Costituzione entra in vigore il 1/1/1948, frutto di un compromesso tra le diverse parti: cattolica, socialista e liberale; in essa sono affermati sia i princìpi del liberalismo, sia quello di una maggiore giustizia sociale, con l’affermazione del diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione.
Fonte Foto: Settimanale “Il Tempo” – 15 giugno 1946.
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