GIOVANNI MINOLI È CITTADINO ONORARIO DI NAPOLI – LA CERIMONIA DI CONFERIMENTO NEL CENTRO DI PRODUZIONE RAI

0
2
Giovanni Minoli è da oggi, ufficialmente, cittadino di Napoli. Questa
mattina il sindaco Gaetano Manfredi ha conferito la cittadinanza
onoraria al giornalista, autore e conduttore radiofonico e televisivo.
La cerimonia – aperta per volonta del sindaco Manfredi con un minuto di
silenzio per la tragedia di Suviana – si è svolta alla presenza della
presidente del Consiglio comunale, Vincenza Amato, dell’assessora alle
Attività produttive Teresa Armato e del consigliere comunale Sergio
Colella. Come location è stato scelto l’Auditorium del Centro di
produzione Rai di Napoli, luogo che racchiude in sé la motivazione della
decisione dell’Amministrazione comunale.
Circa trent’anni fa, da direttore di Rai Tre e della struttura Format,
Minoli volle che proprio nella sede partenopea fosse prodotta la serie
televisiva “Un posto al sole”. Quella felice intuizione fu decisiva per
scongiurare la chiusura del Centro di produzione di Napoli. Era il 1996
e da allora “Un posto al sole” ha contribuito a rafforzare l’immagine e
il prestigio di Napoli e continua a farlo ancora oggi anche fuori dai
confini nazionali. E, attraverso la fiction, Minoli “ha saputo
snocciolare lo spirito dei tempi”, come ha ricordato Pietrangelo
Buttafuoco nella laudatio.
Accogliendo anche la richiesta avanzata da artisti e intellettuali, nel
febbraio scorso la Giunta comunale aveva deliberato all’unanimità, su
proposta del sindaco, il conferimento della cittadinanza onoraria a
Giovanni Minoli: un atto di gratitudine e riconoscenza per la capacità
di promuovere la bellezza della città di Napoli e per la valorizzazione
del Centro di produzione Rai e delle sue maestranze.
LE DICHIARAZIONI
SINDACO GAETANO MANFREDI
“La cittadinanza onoraria a Giovanni Minoli nasce, da un lato, per la
volontà – che ha trovato la piena condivisione mia e di tutta
l’Amministrazione e del Consiglio Comunale – manifestata da tanti
intellettuali, autori, artisti che hanno collaborato e che lavorano a
“Un posto al sole”, di sollecitare un riconoscimento per colui che ha
avuto l’intuizione della prima grande fiction realizzata a Napoli e che
ha rappresentato anche un’occasione di rilancio del Centro di produzione
Rai, e poi ha anche avviato un percorso che oggi vede Napoli forse la
capitale della fiction italiana. Quindi è un riconoscimento a Giovanni
Minoli per questa intuizione, ma anche un riconoscimento del rapporto
stretto e molto forte che c’è tra la città di Napoli, la RAI ed il
Centro di produzione Rai che è una grande risorsa culturale della nostra
città, ma anche un formidabile strumento di creazione di
professionalità, di lavoro, di economia e quindi elemento fondamentale
di una Napoli grande capitale culturale non solo italiana, ma
internazionale”.
GIOVANNI MINOLI
“Ricevere la cittadinanza onoraria per me significa tantissimo, io sono
torinese, un torinese che è venuto a Napoli a restituire un po’ del
maltolto dei nostri avi. Questa è la prima considerazione vera che mi va
di fare perché è esattamente lo spirito con il quale quando il Centro di
Produzione di Napoli doveva essere chiuso e venduto, perché delle
persone volevano chiuderlo e venderlo per fare cassa, una consigliera
del Sud, un genio assoluto come Elvira Sellerio, una notte mi chiamò e
mi disse “Giovanni, io non posso permettere che il Centro di Napoli
venga venduto. Tu che hai sempre tante idee, portami delle idee per
salvare la sede di Napoli”. Io stavo studiando da tempo la lunga
serialità, cioè il grande romanzo popolare, perché tutti voi parlate di
soap opera, ma questa non è una soap opera, è un grande romanzo popolare
che ha alle spalle tanti studi. Perché ho messo insieme i professori
dell’università, tutti i ricercatori del CENSIS che ci davano le linee
guida dello sviluppo del paese che trasmettevamo agli sceneggiatori per
avere la certezza di avere un’aderenza sociale che si sviluppava. E’
questa la ragione della vittoria, perché le cose come nascono arrivano.
Questa struttura di pensiero profondo, sociale, di radicamento sociale
dove lo vedi? Lo vedi nell’aumento delle esterne, perchè le esterne ti
consentono di raccontare il paese e questa è stata una scelta strategica
che ha vinto. Teniamo conto che gli italiani all’estero sono di più
degli italiani in Italia, sono 65 milioni e tutte le comunità italiane
guardano ‘Un Posto Sole’. Questo è il programma italiano più visto al
mondo e gli attori vi possono dire le avventure personali che hanno
avuto andando fuori, trionfi da star di Hollywood. Abbiamo girato in 27
anni come se avessimo fatto 1500 o 1600 film, generando 2000-2500 posti
di lavoro tra diretto ed indotto; è una macchina potente dove c’è il sud
con il nord: io ho portato questa organizzazione tayloristica, che unita
alla fantasia, alla creatività, al talento, al geniaccio napoletano ha
prodotto il tutto. La realtà cambia sempre e con lei cambia anche questo
grande romanzo popolare, non una soap opera, ma un grande romanzo
popolare che si lega alla lunga tradizione dei Feuilleton francesi.
Quando è nato “Un posto al sole” sembrava una scelta folle e i primi a
non crederci erano gli stessi napoletani. Oggi Napoli è capitale della
fiction italiana e io mi prendo il merito di aver creduto nelle mie
idee, di averle sviluppate contro tutti, perché allora nessuno lo
voleva. Non solo Napoli, non voleva nessuno perché comprare e meglio che
produrre, per moltissime ragioni. Da cittadino napoletano mi sento che
sto imparando, come uno che è alla conquista del far west. Adoro Napoli,
sono un torinese che adora il sud. Ho anche casa a Filicudi, quindi
immaginate quanto sud c’è nel mio cuore”.
ROBERTO SERGIO AMMINISTRATORE DELEGATO RAI:
“Siamo qui per rendere onore ad un grande protagonista della Rai, ma
anche al lavoro di tutti i dipendenti Rai che in questi anni hanno
contribuito a rendere la sede di Napoli un luogo importante, un luogo
grazie al quale si racconta la città a tutto il paese e Giovanni Minoli,
con la sua scelta di portare proprio a Napoli la produzione di ‘Un Posto
al Sole’, ha dato un contributo determinante alla crescita e allo
sviluppo di questo luogo così importante. Oggi noi abbiamo una
interlocuzione costante con il Sindaco Manfredi e con il Presidente De
Luca, ed entrambi ci hanno dato ampia disponibilità per contribuire alla
ristrutturazione ed al rilancio del Centro di Produzione e noi, come
RAI, nel piano di investimenti immobiliari che abbiamo previsto, abbiamo
tenuto conto di questo e vogliamo rendere Napoli un polo all’avanguardia
nel paese”.
ENZA AMATO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI
“Sono qui in rappresentanza del Consiglio Comunale di Napoli per dire
grazie a Giovanni Minoli per il lavoro profuso in tutta la sua carriera
al servizio della Rai e della nostra comunità. Grazie soprattutto per
averci mostrato come si fa il giornalismo vero e come può essere
utilizzato un mezzo così potente come la televisione per fare cultura,
informazione e vera integrazione sociale. Per me è un privilegio
ricordare il lavoro che il Consiglio Comunale ha fatto in questi anni a
difesa del Centro di Produzione Rai di Napoli esprimendosi con una
mozione di indirizzo, approvata da tutti i consiglieri, di maggioranza e
di opposizione, a sua difesa, per la sua importanza strategica e a
tutela di tutti i lavoratori che animano la sede di Napoli”.