Una Ragazza di Arzano a Tufino In Miss Italia……

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di Giovanni Aruta

Lei si chiama Amalia Caiazza. Ha 20 anni, studentessa, ballerina, fotomodella. E’ una bellissima ragazza, di Arzano. Recentemente ha partecipato a Tufino, in provincia di Napoli, ad un evento organizzato nel corso di Miss Italia. Per far capire ai lettori di Prospettive quanto sia una bellezza diciamo che alla fine della serata ha avuto la grande soddisfazione di essere su podio, arrivando al terzo posto. Ma non è di questo che vogliamo parlarvi, ma di un qualcosa che alla ragazza è capitato durante la manifestazione.
“Vero, mi è capitato un qualcosa che in un certo senso ha fatto passare in secondo piano la mia gioia per essere arrivata sul podio”.
Amalia si ferma un attimo. Si vede che ancora adesso, a distanza di settimane, la cosa la turba. Ha quasi le lacrime agli occhi quando inizia il racconto. Inizia provando quasi a svicolare, inizia parlando della serata di Tufino.
“Recentemente ho avuto l’onore di partecipare a Miss Italia, un’esperienza che porterò sempre nel cuore, non solo perché sono salita sul podio, ma soprattutto per ciò che ha significato per me a livello umano”.
Capisce però subito che a noi interessa l’altra parte della storia. E così attacca a parlare,
“La verità è che la serata di Tufino non la dimenticherò mai per un altro motivo. Quella sera, tra il pubblico, c’era una signora che si chiamava come mia mamma, che purtroppo non è più con me. Era una malata oncologica, e la sua presenza è stata per me un segno fortissimo, un’emozione difficile da descrivere. In quel momento ho sentito che mia madre era lì con me, in qualche modo”.
Avere 20 anni, aver perso la mamma è di per sé una cosa angosciante. Immaginate cosa possa significare una cosa del genere,
“Lo so, può sembrare una cosa banale, ma io in quei momenti davvero ha avuto la sensazione di avere mia madre vicina. Dio solo sa quanto mi manchi, il dolore che ho provato quando ci ha lasciati. Ebbene aver avuto sia pure per pochi minuti, la sensazione che lei fosse nuovamente al mio fianco è stato meraviglioso. Razionalmente sapevo bene che le cose non stavano come immaginavo io, ma vi posso garantire che per me è stata una cosa fondamentale. Immaginare che mamma, ovunque adesso sia, fosse al mio fianco in un momento così particolare mi ha dato una forza particolare, in quel momento è finita la mia tensione legata all’evento cui partecipavo”.
Come è stato il ritorno alla normalità, una volta capito che tua madre non era presente?
“Nella mia quotidianità cerco di dare sempre il meglio di me in tutto ciò che faccio. Lo studio mi dà struttura, la danza mi libera, e il lavoro da fotomodella mi permette di esprimere un lato creativo di me che amo profondamente. Detto questo voi siete certi che mamma non fosse davvero al mio fianco nella serata di Tufino. Razionalmente so che non è così. Ma la sua presenza io l’ho avvertita fortissima. Adesso ho la certezza che lei in un modo o nell’altro riesce ad essermi vicina. Anche se ci ha lasciati, lei continua a fare la mamma, e questo per me è di fondamentale importanza. Ripeto: razionalmente so che non è così, lei non era con me a Tufino. Ma cosa ne sappiamo noi di quello che accade dopo la nostra dipartita?”
Ed adesso come vai avanti nella tua vita di tutti i giorni?
“Mi piace mettermi in gioco, imparare dagli altri e raccontare la mia storia con autenticità, sperando che possa ispirare o toccare qualcuno, anche solo per un istante”.
Da quella sera hai più avvertito la presenza di mamma al tuo fianco?
“Mamma continua ad essermi vicina. Ormai questa è una cosa che porto dentro di me. Certo non ho avuto più quella struggente provata in quei momenti. Magari non succederà più. Ma a me piace pensare che mamma mi sia sempre accanto. La cosa, ripeto, razionalmente so che non è vera. Ma mi fa stare meglio pensare che non sia così”.