Pasquale Marranzino, un calciatore nato per giocare al calcio

0
29

C’è chi nasce con un destino segnato.

per tutta evidenza è nato così. è nato per giocare a pallone. Pur essendo ancora un ragazzino, il 28 gennaio ha compiuto 21 anni, ha sempre saputo quello che avrebbe fatto. “Forse è vero, visto che a due anni già rincorrevo la palla, a casa. Questo a dire dei miei genitori, ovviamente, io non posso ricordare nulla”.
Non deve essere stato facile crescere un ragazzino del genere. Per farla breve a 4 anni e mezzo il papà lo portò alla Scuola Calcio Pasquale Foggia Academy. Manco a dirlo tutti ridevano nel vedere un bambino così piccolo. Dissero che era troppo piccolino. Ma dietro le insistenze del genitore gli fecero giocare qualche minuto. Ovviamente gli dissero che doveva passare almeno un altro anno, per motivi di età. Immaginatevi la sorpresa quando alla fine di quel piccolo provino il magazziniere si presentò con una borsa in cui c’era il kit da gioco. Il papà fu chiamato da direttore che gli disse che Pasquale era atteso da martedì successivo per iniziare allenarsi. Era stato preso, tra la sorpresa di tutti.
Fu l’inizio di un momento d’oro. Un via vai di emozioni: “Ovviamente io ricordo poco o nulla di tutto questo, dice Pasquale. Mio padre mi ha raccontato che veniva chiamato da tante scuole calcio che mi volevano”.
Tutti parlavano di questo ragazzino della S.C. Pasquale Foggia Accademy. A 12 anni fu chiamato dall’Atalanta. Tre giorni a Zingonia. “Andai bene, mi ricordo che dissero a papà che l’unico problema era legato al fatto che non si sapeva se fossi cresciuto. Ma tra due anni, al compimento dei 14 anni poteva trasferirmi da loro”.
Immaginate la gioia del ragazzino. Che non poteva immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco. La storia del provino a Zingonia aveva fatto il giro di Napoli. Tutti parlavano di questo ragazzino. Il Napoli iniziò a fargli una corte spietata. Tante telefonate, ed i dirigenti della prima squadra cittadina erano quasi tutti i giorni al campo della Loggetta per vederlo all’opera. La trattativa con la P. Foggia Accademy fu chiusa. Ed all’età di 12 anni Pasquale passò al Napoli.
“Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile azzurro. Con Gattuso feci un mese e mezzo di allenamenti con la prima squadra, a Castelvolturno. Ricordo che Mertens mi incitava dicendomi che ero molto forte, che mi piaceva giocare con me. Zielinski era un altro che mi ammirava molto e si stupiva che no giocassi con la Primavera. Mii ricordo che magari per prendermi in giro mi chiamavano Marranzinho il brasiliano. Spalletti mii chiamò nell’anno dello scudetto. Mi ricordo che feci quasi tre mesi con la prima squadra. Ricordo che facevo belle giocate, con tanti gol ed assist. Ricordo sempre le belle parole di Spalletti, Domenichini, lo stesso Giuntoli, tanti complimenti. Purtroppo ad un certo punto mi feci male, e dovetti fermarmi per un mese. Magari chissà senza quell’infortunio avrei potuto giocare un paio di minuti in campionato. Sarei diventato anch’io campione d’Italia…”
In ogni caso l’estate dopo va in ritiro a Dimaro: “Pensate la mia emozione, ero in ritiro coi campioni d’Italia. Garcia mi teneva sotto osservazione. Mi diceva di non mollare, di continuare a migliorare. Che mi sarei preso grandi soddisfazioni”.
A metà ritiro arriva la chiamata della Juve Stabia, in Serie C. Loro mi volevano a titolo definitivo, ma Pompilio si oppose. Il trasferimento avvenne solo in prestito secco per un anno. “Qui le cose non andarono molto bene. Misi insieme solo 11 presenze, per una sessantina di minuti. Andò un poco meglio in Coppa Italia, dove misi a segno un gol contro la Turris, e feci anche due assist. In ogni caso vinco un altro campionato, visto che la Juve Stabia al termine del campionato viene promossa in serie B”.
La sua avventura con le Vespe però finisce lì. A questo punto, siamo nella stagione 2024-2025 si fa avanti la Cavese, sempre in serie C. Un altro prestito secco. Le cose vanno un po’ meglio, ma non benissimo. 22 presenze, ma anche in questo caso con uno scarso minutaggio. Trova anche il primo gol, contro l’Avellino, oltre a due assist.
Quest’anno per trovare più spazio basta prestiti. Va a titolo definitivo alla Sambenedettese. Il Napoli però si riserva una percentuale su una futura eventuale vendita. “Ho detto subito sì. Ho firmato per due anni. Spero che possano essere decisivi”.