Lavori alla scuola De Curtis, polemica sulla sicurezza: il sindaco predica bene e razzola male?

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CASAVATORE – La sicurezza nei cantieri pubblici torna al centro del dibattito politico a Casavatore, dopo alcune denunce sui social e la conseguente discussione in consiglio comunale. Al centro della polemica, i lavori di ripristino del lastrico solare della scuola “De Curtis”, un intervento di manutenzione che, secondo l’accusa di un consigliere comunale, non rispetterebbe le normative di sicurezza sul lavoro.
Tutto ha avuto inizio da un post pubblicato il 4 agosto sul profilo ufficiale del sindaco, che intendeva dare risalto ai lavori in corso presso l’edificio scolastico. Le immagini, tuttavia, hanno sollevato polemiche senza fine: i lavoratori dell’impresa appaltatrice, secondo quanto denunciato in aula e quanto emerge inequivocabilmente dalle foto pubblicate, non indossavano i dispositivi di protezione individuale (DPI) obbligatori come elmetto, mascherina e guanti ignifughi. A peggiorare la situazione, l’assenza di un parapetto provvisorio sul lastrico solare; un’omissione giudicata grave data l’altezza esigua del parapetto esistente.
La vicenda si fa ancora più spinosa alla luce della replica del sindaco. Il primo cittadino ha infatti dichiarato che il 28 luglio, pochi giorni prima della pubblicazione del post incriminato, era stata inviata una nota – a sua firma – a tutti i responsabili della sicurezza dei cantieri attivi, con l’invito esplicito a vigilare sull’effettivo utilizzo dei DPI da parte dei lavoratori. Un atto formale che, di fatto, sembra cozzare con la realtà documentata dalle sue stesse fotografie.
L’episodio ha scatenato la critica dell’opposizione: “Il sindaco predica bene e razzola male”, è stata la sintesi dell’opposizione. L’accusa è che la voglia di “pubblicizzare banali e dovuti lavori di manutenzione” abbia distratto il primo cittadino, rendendolo cieco di fronte a evidenti violazioni delle norme di sicurezza. Si tratterebbe, in sostanza, di un caso in cui la “campagna elettorale perenne” prevale sulla sicurezza e sul rispetto delle leggi, con conseguenze potenzialmente gravi per l’incolumità dei lavoratori. La vicenda lascia aperti interrogativi sulla vigilanza effettiva dei cantieri comunali e sulla coerenza tra le direttive impartite e la loro concreta applicazione.