A Casavatore si vota oggi e domani per le elezioni comunali. E’ durato pochi mesi il commissario prefettizio Giovanni Lucchese che in qualche modo è riuscito a mettere un po’ di ordine in questo paese. Un consiglio comunale quello sciolto pochi mesi fa nato sotto una cattiva stella. Per un anno c’era stata la guida del sindaco Vito Marino, ma il Tar lo rimosse dopo un anno per due voti contestati. Marino dette l’ok a Luigi Maglione. Ma quest’ultimo è stato commissariato perché non aveva più una maggioranza. Una consiliatura nata sotto una cattiva stella, come si vede. Adesso c’è stato un Commissario che sta curando l’organizzazione delle elezioni, nella speranza che questa volta si abbia un risultato più netto, e che il sindaco eletto possa portare a termine il suo mandato.
Elezioni che vedono in campo 11 liste, e tre candidati sindaco. Il primo è lo stesso in un primo momento uscito vincitore dalle urna, Vito Marino. Lui è alla guida di uno schieramento di 5 liste. Cinque liste ha alle sue spalle anche il candidato del centrosinistra, l’altro sfidante è Fabrizio Calaj un giovane professionista, che guida una colazione come detto di 5 liste, con all’interno delle quali il partito Democratico.
La novità di queste elezioni è un terzo polo. Che ha scelto come suo candidato un altro ex sindaco, Mauro Muto. Uomo di grosse potenzialità che guiderà solo una lista Fratelli D’Italia.
Una elezione che si presenta quanto mai incerta. Magari che il centro destra si fosse presentato unito l’esito sarebbe stato più scontato. Adesso invece quasi certamente si andrà ad un ballottaggio. Diciamo che Fabrizio Calaj dovrebbe esserci certamente. Poi al ballottaggio, in calendario l’8 giugno, vediamo che il centrodestra riuscirà a trovare un accordo. Ma se è ipotizzabile che l’accordo venga trovato ai massimi livelli, c’è da verificare cosa ne penseranno gli elettori. Se dopo una campagna elettorale spesa a parlare male di un candidato poi saranno disposti a cambiare idea.
Oggi la parola passa ai cittadini, e magari le cose potrebbero cambiare. Anche se appare difficile ipotizzare una cosa del genere.
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