Si chiuso l’ultimo atto della festa di Santa Giustina con una messa solenne stamane nella parrocchia madre di Sant’Agrippino con la venuta dell’ Arcivescovo di Napoli Don Domenico Battaglia. Bellissima la presentazione del parroco di Sant’Agrippino don Pasquale Muto e la risposta di Don Mimmo Battaglia. Qualcosa di eccezionale capace di coinvolgere proprio tutti. Stupenda e piena di significato l’omelia dell’Arcivescovo. “Ci vuole coraggio come Santa Giustina nella vita terrena l’ha dimostrato”. Il Vangelo di questa domenica si apre con la domanda che un dottore della Legge pone a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Sapendolo esperto nelle Sacre Scritture, il Signore invita quell’uomo a dare lui stesso la risposta, che infatti egli formula perfettamente, citando i due comandamenti principali: amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, e amare il prossimo come se stessi. Allora il dottore della Legge, quasi per giustificarsi, chiede: “E chi è mio prossimo?”. Questa volta, Gesù risponde con la celebre parabola del “buon Samaritano” , per indicare che sta a noi farci “prossimo” di chiunque abbia bisogno di aiuto. […] Questo racconto evangelico offre il “criterio di misura”, cioè “l’universalità dell’amore che si volge verso il bisognoso incontrato «per caso» , chiunque egli sia” . Accanto a questa regola universale, vi è anche un’esigenza specificamente ecclesiale: che “nella Chiesa stessa, in quanto famiglia, nessun membro soffra perché nel bisogno” . Il programma del cristiano, appreso dall’insegnamento di Gesù, è “un cuore che vede” dove c’è bisogno di amore, e agisce in modo conseguente. Bello è stato anche prima dell’ omelia dell’ Arcivescovo qualche battuta con un ragazzo disabile. Segno di grande umanità che il presbitero ha dimostrato. Durante l’Omelia ha interrogato con alcune domande sull’amore i fedeli. Insomma don Mimmo Battaglia apre i cuori e vuole bene la città di Arzano.
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