CASAVATORE – Un’accesa disputa legale si profila all’orizzonte tra il Dr. Mauro Muto, già consigliere del Consorzio Cimiteriale, e la direzione dello stesso ente. Al centro della controversia c’è la negazione, da parte del Direttore, dell’accesso agli atti richiesti dal consigliere, un diritto che il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) garantisce in modo inequivocabile ai membri dei consigli.
La vicenda ha avuto inizio lo scorso mese di luglio, quando il Dr. Muto ha presentato una richiesta formale per visionare alcuni documenti. Tuttavia, il Direttore del Consorzio ha risposto con un diniego, giustificandolo con la genericità dell’istanza e con un precedente rifiuto nei confronti di un altro consigliere. Una motivazione, definita “del tutto apparente” dal Dr. Muto, che ha scatenato la sua ira, spingendolo a porre l’incresciosa vicenda all’attenzione del Prefetto di Napoli. Il quale, ritenendo le doglianze del Dr. Muto meritevoli di attenzione, è prontamente intervenuto con una nota inviata prima di ferragosto, mediante la quale ha chiesto chiarimenti alla direzione del Consorzio cimiteriale.
Sebbene il Dr. Muto abbia apprezzato la solerzia dell’intervento prefettizio, ha sottolineato come, a oggi, il suo diritto non sia ancora stato soddisfatto. Di conseguenza, ha annunciato l’intenzione di adire il TAR Campania già dalla prossima settimana onde ottenere giustizia.
Ha espresso inoltre la sua profonda preoccupazione per quello che definisce un “contegno ostativo alla necessaria trasparenza” che dovrebbe caratterizzare l’operato degli uffici pubblici, manifestando altresì la preoccupazione che il rifiuto di concedere l’accesso agli atti possa confermare quelle circostanze per fare luce sulle quali, il primo luglio, aveva formalizzato specifica istanza di ostensione, frustrata dal Consorzio. Preoccupazione acuita, ha concluso l’apprezzato manager della sanità campana, dal fatto che anche in passato ci sono stati dinieghi, sulla cui liceità si attende tuttavia la pronuncia delle autorità investite in merito.
La comunità attende ora gli sviluppi di questa vicenda, che mette in luce le delicate dinamiche tra il diritto di controllo dei consiglieri e il dovere di trasparenza degli enti locali.
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