Ma si può morire a 18 anni, Un giovane di belle speranze gli viene spezzato un sogno: quello di avere una carriera arbitrale. E morto in un attimo, all’improvviso Alessandro Barbato, giovane arbitro della Sezione di Napoli guidata da Paolo Gregoroni, al quale già aveva individuato le sue caratteristiche del giovane Alessandro che arbitrato quest’anno in 2 categoria, quasi pronto al debutto di 1 categoria. Un giovane arbitro che sognava di arbitrare in serie A. un sogno spezzato, una giovane vita terminata in un attimo.
Un sogno spezzato per il giovane Alessandro che da lassù farà il tifo dei suoi colleghi arbitri che lo ricordano con affetto.
“Oggi la nostra Associazione è stata colpita da un dolore profondo – ha detto il Presidente dell’AIA Antonio Zappi – La scomparsa di un collega così giovane lascia sgomenti e senza parole. Un cordoglio unanime unisce tutta l’Associazione Italiana Arbitri che si stringe attorno alla famiglia di Alessandro”.
“La perdita di un ragazzo così giovane ci ricorda quanto sia fragile la vita e quanto importante sia custodire e onorare ogni istante – ha detto il Vicepresidente Michele Affinito – Alessandro continuerà a correre nei nostri cuori e ogni fischio sui campi porterà anche un po’ della sua passione. Alla sua famiglia, oltre alla sezione di Napoli che ancora una volta perde un suo giovane arbitro, arrivi il più sentito cordoglio e affetto”.
Il Presidente dell’AIA Antonio Zappi, i Vicepresidenti Francesco Massini e Michele Affinito e tutto il Comitato Nazionale esprimono alla famiglia di Alessandro Barbato profondo cordoglio a nome degli arbitri italiani.