Contro gli eccidi a Gaza, il Papa e le Chiese Cristiane: Condanna e Gesti di pace

0
126

Di Arcangelo Annunziata
Il “balbettio” dell’Europa fa sembrare formali anche le condanne degli eccidi. A questi, si contrappongono i GESTI e le sempre più forti prese di posizioni delle Chiese Cristiane contro l’uccisione di bambini, donne e uomini civili a Gaza, inermi e gli altri atti di distruzione.
Ma non si tratta solo di parole, seppur forti, anzi fortissime di condanna esplicita di questi eccidi e violenze che chiamano con NOME E COGNOMI i Responsabili, ovvero il Governo Israeliano.
Papa Leone XIV è intervenuto direttamente sul premier Netanyahu, chiedendo di fermare la guerra e invitandolo a perseguire la Pace, in particolare di fronte al bombardamento dell’unica Chiesa cattolica, la Sacra Famiglia a Gaza City, divenuta luogo di assistenza e di rifugio per tante famiglie nella Striscia, indipendentemente dal loro Credo e dalla loro etnia: “ Profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano alla parrocchia cattolica di Gaza City, che ha causato la morte di tre cristiani” ed il ferimento di tanti altri. “Sono particolarmente vicino – ha scandito il Papa – alle famiglie colpite da tale atto che si iscrive tra quelli contro la popolazione civile. Chiedo che si fermi subito la barbarie della guerra e si giunga a una soluzione pacifica del conflitto”. Il Pontefice ha poi letto ad alta voce i nomi delle tre vittime, e ha ricordato i principi del diritto internazionale umanitario che proibiscono “l’uso della forza contro i civili e le punizioni collettive”.
A questo si accompagnano GESTI di vera e grande umanità, che nel semplice aiuto sfidano il cielo plumbeo dell’orrore e della sopraffazione. Gesti come quello del Cardinale Pizzaballa, che insieme al Patriarca ortodosso Teofilo si sono presentati – a costo della propria vita- alle prime ore davanti a coloro che presidiavano gli ingressi di Gaza, aspettare tutti i PASS per entrare, e, finalmente, poter accedervi alla testa di tonnellate di aiuti umanitari, incontrando le persone ammalate, ferite a cui hanno regalato soprattutto vicinanza e Speranza, a coloro che hanno perduto tutto, dilaniate, che spesso giacciono un letto di ospedale, quasi distrutto.
“ Cristo non è assente da Gaza, è lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie, presente in ogni atto di misericordia”, ha pronunziato Pizzaballa, dopo aver visto e condiviso la giornata con la popolazione ed il cuore gonfio di dolore. E di questa. stupefacente e commovente familiarità con Gesù, ne aveva parlato anche Padre Gabriel il Parroco, anche lui ferito nel bombardamento «Il dolore è enorme, e a noi è chiesto di attraversarlo, di viverlo. A tutti prima o poi è chiesto. A tutti, in qualunque circostanza. Anche Gesù fu solo nel Getsemani, anche lui ha avuto paura, ha pianto, si è sentito solo. Ma nella sua Passione ha offerto tutto per il bene del mondo: “Non come voglio io, ma come tu vuoi” ( Tracce).
I Cristiani, ma anche gli Ebrei di buona volontà si muovono e contribuiscono a cambiare l’odio e l’onda di una pubblica opinione che finora pur non risparmiando critiche ha di fatto appoggiato la follia lucida del Premier Israeliano. Belli e profondi alcuni passaggi del documento congiunto dell’Arcivescovo Zuppi firmato con Daniele De Paz, Presidente della Comunità Ebraica di Bologna: “Ci uniamo al grido dell’umanità ferita che non vuole e non può abituarsi all’orrore della violenza: basta guerra. È il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa può arrivare solo nell’incontro e nella fiducia, che il diritto può garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: «Cercate la pace e perseguitela» (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: «Chi salva una vita, salva il mondo intero». Ma è tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Papa Francesco chiamava ogni sera la Parrocchia di Gaza e chiedeva di essere aiutato a portare avanti la Profezia della Pace, Papa Leone sta proseguendo nello stesso solco del Suo predecessore, insieme a persone di buona volontà. Manca purtroppo un gesto UNITARIO dei responsabili della politica e degli esponenti della cultura, della musica. Senza ricercare e ritrovare unità di intenti e di azioni, la Pace non si rafforza, mentre si deve dilatare a partire dai cuori (Fonte Foto Agf)
Arcangelo Annunziata