Stenta a decollare la “Primavera con la Cultura casavatorese”, la rassegna voluta dal Commissario prefettizio per promuovere arte, musica e cultura. Ieri, alla Nicola Romeo, erano presenti poco più di 30 persone. Grande assente, la politica: anche i candidati alla carica di sindaco, con buona pace del Dr. Mauro Muto, hanno disertato l’evento. Ma la cosa non sorprende affatto, ove si consideri che la cultura è, esercizio del pensiero critico, riflessione sulla società, sulla storia e sull’identità collettiva. La stragrande maggioranza della politica locale , invece, ama rifugiarsi nella semplificazione, nello slogan, nel facile consenso. In questo scenario, la cultura diventa non solo un disvalore, ma un elemento scomodo ed inutile: quanto più la gente persevera nell’ignoranza, tanto più si conquistano voti, nonostante le precedenti malefatte, occultate scaricando le responsabilità sugli avversari di turno, o raccontando di assoluzioni che sconfesserebbero la vicinanza e la permeabilità alla criminalità organizzata. Che, pleonastico sottolinearlo, si avvantaggia dell’ignoranza alla stessa stregua della parte malsana della politica.
